venerdì 5 maggio 2017

13 reasons why e il lontano pianeta degli adulti



Ho appena finito di vedere la serie di Netflix di cui tutti parlano, 13 reasons why, e mi ha letteralmente tenuta attaccata allo schermo. Il protagonista, Clay, riceve da una amica che si è appena suicidata, Hannah Baker, dei nastri in cui la ragazza spiega le motivazioni del suo gesto estremo. Queste ragioni corrispondono a delle persone, principalmente ragazzi e ragazze che Hannah credeva amici.




*Da qui in poi se non avete visto la serie non leggete più per evitare spoiler*


Nella serie nessuno dei ragazzi prende in considerazione l'ipotesi di chiedere aiuto ad un adulto. Per tutta la visione questo fatto mi ha tormentato, perché avevo la forte convinzione che la presenza di un genitore, o comunque di qualcuno che avesse una qualche autorità, potesse fermare la "strage". Mi sono dovuta però ricredere in due occasioni: primo, quando Hannah chiede aiuto allo psicologo della scuola e, secondo, quando ho letto i commenti alla serie. Va beh, pensavo tra me e me, lo psicologo doveva andare più a fondo e non l'ha fatto per pigrizia e perché la moglie lo tormentava con le telefonate da casa, quindi il problema è lui e non tutto il mondo adulto. Poi, però, ho letto su internet i commenti e le recensioni con le opinioni degli adulti "veri": ebbene, la serie nella maggior parte dei casi viene definita "noiosa" e viene suggerito di trattare più a fondo il tema del bullismo. Sul serio mondo adulto? Questa è la tua opinione? Allora non mi sono più stupita del fatto che i ragazzi della serie non chiedessero aiuto ai genitori o agli insegnanti: perché gli adulti hanno dimenticato cosa volesse dire essere giovani. Non è vero forse che le liste con strambi canoni di bellezza ci sono sempre state, che le amiche ti tradivano, che i ragazzi ti trattavano come un oggetto o un premio di cui vantarsi? Non è vero forse che in alcune famiglie i genitori preoccupati dal lavoro non danno (involontariamente) la giusta attenzione ai figli?
Tutte queste difficoltà sono state aggravate, nel caso di Hannah, dallo stupro finale e per lei è stato veramente troppo perchè quel fatto, come lei stessa sostiene, le ha "rovinato l'anima".
Quello che mi sento di dire è che 13 reasons why ha colpito nel segno: sì, è vero, le situazioni qui vengono portate a una sorta di eccesso (stupri, alcool, droghe) perché è comunque una serie Netflix e bisogna colpire lo spettatore, ma per il resto è tutto applicabile alla vita di qualsiasi teenager.
Attraverso questa serie non solo ho avuto la conferma del fatto che l'adolescenza fosse un periodo difficile, ma ho capito che per gli adolescenti il pianeta degli adulti è veramente troppo lontano.

Nessun commento:

Posta un commento